“L’importante non è quanto vivi, ma come vivi il tempo che hai”. Questa frase di Seneca risale a 2000 anni fa, tuttavia è ben altro che distante dal nostro tempo. Il lavoratore medio di oggi lavora per circa 90mila ore durante la sua vita, che corrispondono a poco più di 10 anni complessivi di lavoro, per circa 40 anni “lordi”. Spesso ciò che segna la nostra carriera professionale, e di conseguenza 40 anni della nostra vita, è il risultato delle scelte che prendiamo in giovane età, già a partire dagli studi universitari. Seppur a noi giovani venga ripetuto di seguire le nostre passioni, è inevitabile trovarci poi di fronte al binomio, spesso dicotomico, sogni-soldi.
Ci viene consigliato di dare sempre la priorità a ciò che ci piace; tuttavia, questa utopica visione secondo la quale abbiamo libero arbitrio sul nostro futuro professionale non corrisponde nella maggior parte dei casi alla realtà.
Per molte persone è lo studio il viatico per il lavoro dei loro sogni, medici, insegnanti, ricercatori e sviluppatori spendono gran parte dei loro migliori anni sui libri. Chi invece sceglie ambiti più specialistici deve affrontare sfide che prevedono oltre allo studio, caratteristiche fisiche che siano adeguate e su cui contestualmente lavorare, ci riferiamo a professioni quali gli astronauti, i piloti, reparti militari ecc.
Vi sono inoltre lavori che da bambini sogniamo, ma che nel 90% dei casi non portano alla realizzazione sperata, per esempio la professione dell’attore, del cantante, dell’artista, del musicista e dello sportivo fuoriclasse.
Viene dunque spontaneo pensare che se non possiamo scegliere un lavoro sulla base delle nostre vere passioni, tanto vale optare per un’alternativa valida che ci consenta di avere una vita agiata e che ci permetta anche di concederci un qualche“ lusso”. Per questo motivo molti giovani, valutando le opportunità del loro futuro, tengono in considerazione il parametro del guadagno.
È però importante considerare che una strada che scegliamo da giovani può condizionare per sempre la nostra vita, ecco perché poi ci si impegna a seguire una delle nostre passioni: se dobbiamo fare qualcosa per il resto della nostra vita, tanto vale fare anche qualcosa che ci piaccia. Ma allora cosa fare? Dare priorità alle passioni o allo stipendio? La verità è che tutti siamo persone diverse con interessi e passioni diverse, la passione di A può corrispondere ad una posizione di lavoro più semplice da raggiungere, piuttosto che la passione di B che insegue il sogno di diventare una rock star. Non si può dare una risposta univoca se non il consiglio di cercare un giusto equilibrio tra una professione che ci piace e che allo stesso tempo ci garantisca una esistenza per quanto possibile serena.
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